Nascendo come una ramificazione dello studio della fluidodinamica, l’oleodinamica concerne lo studio della trasmissione di energia mediante l’uso di fluidi in pressione, trovando sbocchi e utilizzi nel campo dell’ingegneria meccanica. Il fluido maggiormente utilizzato è l’olio idraulico, il quale viene generato da una pompa sita dentro il circuito oleodinamico, generando il tale modo il moto di un motore oleodinamico.
Il ruolo delle pompe oleodinamiche in un circuito oleodinamico
Anzitutto, le pompe più usate sono quelle di tipo volumetrico, per il motivo che, solitamente, in tali circuiti sono richiesti elevati sbalzi di pressioni, arrivando a grandi unità di misura. Le pompe sono inoltre di due tipi: rotative (ad ingranaggi) e alternative (a pistoni).
Esistono, comunque, varie tipologie di pompe, ma le più usate sono due: a pistoni assiali (alternative) o a ingranaggi esterni (rotative).
Ad ogni modo queste pompe hanno il compito di prendere il fluido derivato da un motore elettrico o a diesel, lavorarlo e tramutarlo in un fluido che donerà energia al motore oleodinamico collegato ad una delle suddette pompe.
L’uso di una pompa oledinamica rispetto all’altra è dovuto anche al tipo di liquido che viene utilizzato e all’utilizzo che se ne fa. Inoltre, hanno in loro delle caratteristiche che le rendono diversificabili. Le pompe a pistoni sono usate per la loro resistenza, quindi saranno maggiormente impiegate in un settore in cui sono necessarie delle performance elevate.
Può anche capitare di non dover avere un fluido in pressione continua per donare una costante energia, allora si può implementare al circuito una messa a scarico della pompa, la quale permette di disattivare completamente il motore, evitando i continui riavvii dovuti al liquido e quindi di bruciarlo, scaricando per l’appunto la pompa dal liquido e arrestando il moto del motore.
Nelle pompe a pistoni, sono proprio questi a dare il moto.
Le pompe oleodinamiche, in realtà sono dei componenti versatili, utilizzati in vari campi, dal quello alimentare a fino a quello mobile e meccanico, apprezzando il loro essere eclettiche.
Nel periodo recente, l’oleodinamica sta prendendo sempre più piede, soprattutto per la sua capacità di poter arrivare a gestire potenze elevante con dei circuiti dotati di una componentistica non eccessivamente ingombrante.